La riforma delle Province in Sicilia
Tratto da marsal@.it Sabato 17 Agosto 2013 – redazione
Addio a sindaci e Comuni, al loro posto saranno istituiti municipi guidati da presidenti e consiglieri sul modello di Roma capitale.
Queste circoscrizioni saranno assorbite a loro volta dalle città metropolitane che sorgeranno a Palermo, Catania e Messina, che invece saranno guidate da «super-sindaci». Alcuni territori ritenuti strategici, invece, confluiranno nei liberi consorzi, gli enti che erediteranno le funzioni delle vecchie Province. Il loro numero però è ancora incerto.
Quanti saranno i consorzi non è ancora chiaro, dovranno avere tra i 150 mila e i 500 mila abitanti. Toccherà ai Comuni decidere come consorziarsi, diversi partiti prevedono che i raggruppamenti non siano più di una decina.
Nella bozza sono individuate tre grandi aree: il consorzio di Mazara, che unificherebbe i territori di Trapani, Agrigento e in parte di Caltanissetta, quello di Noto, che aggregherebbe le aree di Ragusa, Siracusa e porzioni di Catania e quello di Demona, che coprirebbe la parte di Messina che non rientra nell’area metropolitana, Enna e parte di Caltanissetta. Leggi il resto dell’articolo
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