Abolizione Province e consorzi dei comuni. La sentenza del TAR Sicilia


SENTENZA TAR SICILIA – 9 gennaio 2014 numero 17 sul ricorso numero di registro generale 1301 del 2013

proposto da:

Testo sentenza 9 gennaio 2014 numero 17 Tar Sicilia

N. 00017/2014 REG.PROV.COLL.

N. 01301/2013 REG.RIC

sentenza

– Unione delle Province Italiane (UPI)

– Unione Regionale delle Province Siciliane (URPS)

contro

– la Regione Siciliana, in persona del Presidente pro tempore;

– l’Assessorato delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica della Regione Siciliana;

per l’annullamento

– del Decreto del Presidente della Regione Siciliana n. 115 del 24 aprile 2013 (prot. D.P. 115/Serv1/S.G.);

– di tutti gli atti presupposti, connessi o conseguenti;

Testo sentenza 9 gennaio 2014 numero 17 Tar Sicilia

Il sondaggio


Province, abolizione: il sondaggio della Cgia di Mestre

Tratto da UPI – 11.12.2013 – Istituzione e Riforme -Redazione

sondaggio

Sintesi sondaggio cgia mestre province
Sondaggio cgia mestre province

Anche la Ragioneria Generale dello Stato boccia ddl Delrio


Province: Upi, anche Ragioneria Stato boccia ddl Delrio

tratto da Tiscli – 2 dicembre 2013 – adnkronos

Adnkronos

aumento-spesa-pubblica-480x330“Dopo la Corte dei Conti, che aveva lanciato l’allarme sull’aumento della spesa pubblica, oggi anche la Ragioneria Generale dello Stato ha confermato che il disegno di legge del Governo che sposta le funzioni delle Province ha bisogno di coperture perche’ produrra’ costi. Il Governo non puo’ non tenere conto di questa ennesima bocciatura”. Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Antonio Saitta, commentando la decisione della Commissione Bilancio di dare il nulla osta al ddl Delrio nonostante il parere contrario della Ragioneria dello Stato.”

“Che questo provvedimento sara’ pagato e a caro prezzo dagli italiani ormai e’ chiaro: lo ha detto la Corte dei Conti, lo ha ribadito oggi la Ragioneria dello Stato richiamando la necessita’ che siano previste coperture economiche per fare fronte all’aumento di spesa. Chiediamo al Governo cosa intenda fare: per dare seguito ad un annuncio cerchera’ altri miliardi per coprire anche questo provvedimento, dopo quelli necessari per l’Imu e per la Cassa integrazione, o comprendera’ che proseguire con l’intento di togliere funzioni alle Province va contro il bene del Paese? Da chi sta ponendo la lotta agli sprechi a fondamento del proprio mandato ci aspettiamo ragionevolezza: si abbandoni la strada della demagogia e si torni con la serieta’ e la serenita’ necessaria a discutere di questa riforma, evitando che, per inseguire un annuncio, si facciano pagare ai cittadini decisioni sbagliate. Lo chiediamo al Parlamento e al Governo”.

Resettiamo l’Italia, ripartiamo dalla Costituzione


Assemblea nazionale delle province italiane 2013 – Roma 5 nov 2013

Invito Assemblea Nazione delle Province Italiane


upi_logo

Roma, 29 ottobre 2013

Prot. N. 969

A TUTTI I DIPENDENTI
DELLE PROVINCE ITALIANE

Carissimi,

questi sono giorni cruciali per le Province. Il Parlamento è alle prese con la discussione del Disegno di Legge sulle Città Metropolitane, sulle Province e sulle Unioni e fusioni di Comuni, e nulla è dato per scontato. Nell’audizione con gli esperti costituzionalisti alla Commissione Affari Costituzionali della Camera, cui ha preso parte anche l’Upi, i professori interpellati hanno evidenziato ai parlamentari presenti tutte le gravi criticità presenti nel testo del DDL. Un testo che è stato da loro definito incostituzionale, disarticolato, confuso, foriero di nuovi inevitabili conflitti istituzionali. Queste affermazioni non sono cadute nel nulla, anzi, hanno scosso i deputati dei diversi partiti.

Questi primi timidi segnali di dubbi sul Disegno di Legge ci impongono di proseguire in questi giorni con la massima determinazione nel portare avanti la nostra azione e fare luce sulla tanta propaganda che continua ad essere propinata sulle Province.

In queste settimane abbiamo ricevuto da moltissime Province documenti sottoscritti da voi dipendenti nei quali si chiedeva all’Upi di organizzare momenti di incontro a livello nazionale per potere giungere ad un confronto con le rappresentanze dei dipendenti su una riforma che avrà un impatto pensatissimo sul personale.

Accogliendo con piacere questa richiesta abbiamo deciso di riservare a questo tema e ai riflessi che la riforma delle Province avrà sugli oltre 56.000 dipendenti la sessione pomeridiana del dibattito dell’Assemblea Nazionale delle Province (che si terrà a Roma il 5 novembre prossimo presso il Teatro Quirino – Via delle Vergini, 7) che inizierà alle ore 14,00.

I dipendenti e le loro rappresentanze sono quindi inviati ad intervenire all’Assemblea , per portare il proprio contributo diretto al confronto che si avrà con il Governo, il Parlamento e le organizzazioni sindacali e manifestare a livello nazionale le ragioni delle forti preoccupazioni per il loro futuro lavorativo che sono state in questi mesi evidenziate nelle assemblee territoriali, nei documenti e nelle lettere aperte.

Augurandomi che potrete in tanti cogliere questo nostro invito e che troviate le modalità più utili per partecipare a questa importante giornata di mobilitazione, vi invio i miei più cari saluti.

Antonio Saitta

RIMANDATI A SETTEMBRE


Stop alla variazione di bilancio

Articolo completo vedi: BlogSicilia Redazione 06 agosto 2013

studiare

io speriamo che me la cavo

Stop alla variazione di bilancio che doveva servire a trovare i soldi per pagare gli stipendi ai dipendenti delle province, sbloccare le attività delle partecipate provinciali, garantire l’avvio degli anni scolastici dei licei.

Decisione presa già la settimana scorsa nel corso di un accordo fra maggioranza e governo ma comunicato ufficialmente alle parti interessate soltanto adesso.

Di variazioni di bilancio si tornerà a parlare dal 6 settembre .

Per far fronte all’emergenza ieri è stato firmato il decreto di trasferimento alle province di 34 milioni di euro. Si tratta dei fondi provenienti dallo Stato quale rimborso per le tasse sulle accise, e i commissari potranno usarli per pagare gli stipendi arretrati, le spese per l’avvio dell’anno scolastico nei licei, le spese per servizi.

Non si tratta di nuovi trasferimenti o di risorse aggiuntive ma di previsioni già presenti nel bilancio 2013.

Le somme basteranno  al più ad arrivare al mese di settembre-ottobre.

Secondo la Regione servono altri 15 o 16 milioni mentre secondo l’unione delle province, ne mancano almeno altri 53 milioni di euro.

PROVINCE IN CRISI FINANZIARIA


Avanti: “Per chiudere i bilanci servono 87 milioni. La Regione non può ignorare un problema che riguarda migliaia di siciliani

U.R.P.S. News 31.07.2013

siciliaI gravi errori di valutazione di Governo e Parlamento siciliano iniziati a marzo con l’approvazione della legge di riforma delle Province e proseguiti ad aprile con l’approvazione del bilancio regionale, rischiano adesso di provocare enormi danni a migliaia di lavoratori e cittadini siciliani

Il pericolo che l’Unione province aveva paventato nei mesi scorsi sta purtroppo diventando realtà. Una legge di riforma partorita in fretta, sotto una spinta emozionale e senza un’attenta valutazione, accompagnata da un taglio netto dei trasferimenti come se le Province fossero già state abolite, sta creando un caos incredibile.

La Regione sta riuscendo nell’impresa di mandare in dissesto enti che hanno sempre avuto bilanci sani, considerandoli ormai estinti come se questi enti non dovessero nel frattempo continuare a pagare gli stipendi e  fornire i servizi di loro competenza.

Forse il Presidente Crocetta pensava che commissariando le Province avrebbe risolto tutto, ma adesso i nodi sono venuti al pettine e dopo avere creato il problema  non si può liquidare la questione comunicando che mancano le risorse. Né la soluzione può essere certamente una norma transitoria che trasferisca le competenze delle Province ad altri soggetti.

Una follia istituzionale che porterebbe ad un blocco di attività e servizi essenziali.

Sarebbe la prosecuzione di un percorso di irresponsabilità istituzionale avviato nei mesi scorsi ma che adesso rischia davvero di assumere contorni drammatici per i 6500 dipendenti delle nove Province siciliane, per i dipendenti delle società partecipate, per i docenti del Liceo Linguistico di Palermo, per i Consorzi Universitari, per tutti gli studenti degli istituti superiori, per gli studenti disabili che non potranno più usufruire dei servizi di trasporto e assistenza.

I conti sono presto fatti. Per chiudere il bilancio 2013 le nove Province avrebbero bisogno di 87 milioni.  Si risolva al più presto questo grave aspetto finanziario e nel contempo si acceleri sul fronte della riforma, per la quale sono al lavoro quattro tavoli tematici. L’Unione Province siciliane ha formulato le proprie proposte che vanno in direzione dell’istituzione delle tre città metropolitane e di un numero ristretto di liberi consorzi per accorpare funzioni su servizi essenziali quali rifiuti, acqua, scuola e viabilità.

RAPPRESENTANTI PROVINCE…… “LICENZIATI !!!”


Recesso Provincia da associazioni

Provincia Caltanissetta  – Ufficio Stampa – 26 luglio 2013 Walter Guttadauria

Boss is kicking out an employeeIl commissario straordinario Raffaele Sirico rimarcando che “le risorse finanziarie a diposizione dell’ente non sono sufficienti a coprire le spese necessarie e indispensabili che l’Amministrazione deve fronteggiare e non consentono quindi la destinazione di somme finalizzate ad altre attività non obbligatorie” ha deliberato il recesso dell’ente dalle associazioni Upi (Unione delle Province d’Italia), Urps (Unione Regionale delle Province Siciliane), Aiccre (Associazione Italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa) e Avviso Pubblico EE.LL. e Regioni per la formazione civile contro le mafie.

A tali organismi la Provincia ha finora aderito corrispondendo una quota annua associativa di 13.200 euro per l’Upi, 38.233,86 per l’Urps, 4.792,87 per l’Aiccre e 2.000 per Avviso Pubblico, per un totale complessivo di oltre 56 mila euro.

IL TAR DÀ RAGIONE ALLE PROVINCE


Spending review: Annullato il decreto per il 2012

Testo completo: redazione UPI 16.07.2013

Tar LazioIl Tar ci dà ragione: i tagli ai bilanci delle Province decisi dal Governo Monti con la spending review sono eccessivi e del tutto insostenibili, perché frutto di un grave errore commesso nel definire i famigerati consumi intermedi.

Lo dichiara il Presidente dell’Upi, Antonio Saitta, commentando la sentenza del TAR del Lazio sul ricorso della Provincia di Genova.

Questo vuol dire  che quando il Ministero ha indicato il totale dei tagli ai bilanci sulle Province in 500 milioni per il 2012 e 1,2 miliardi per il 2013 lo ha fatto partendo da una base di dati falsata dall’errore.

Per colpa di questi tagli, molte Province sono andate in predissesto, con ricadute sul personale, sui servizi erogati e sulle imprese, a causa del restringimento delle quote di patto di stabilità che ha contratto ancora di più gli investimenti.

Il TAR accogliendo il ricorso delle Province annulla il decreto sui tagli 2012.

Il presidente dell’Upi chiede al Governo di aprire immediatamente un confronto per sanare questa ingiustizia oggi palesemente attestata dal Tar,  trovare soluzioni per ridurre il taglio di 1,2 miliardi del 2013, frutto dello stesso grave errore.

sentenza TAR PROVINCIA GENOVA

RICORSO SU DECRETO DI COMMISSARIAMENTO DELLA PROVINCIA DI CALTANISSETTA


judgmentIn merito al ricorso su decreto di commissariamento della provincia di Caltanissetta presentato dall’UPI e dall’URPS

con decisione del 09.07.2013 :

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, Sezione Prima, fissa per la discussione del ricorso nel merito l’udienza pubblica del 5 dicembre 2013

ritenendo che:

  • la questione centrale attiene alla presunta illegittimità costituzionale dell’art. 15 dello Statuto siciliano, da approfondire necessariamente nella più appropriata sede di merito;
  • non sussiste l’allegato periculum in mora, tenuto conto del limite temporale previsto dalla normativa regionale applicata (31.12.2013) e dal pedissequo decreto impugnato; nonché, della contrapposta esigenza di contenimento della spesa pubblica derivante da eventuali consultazioni elettorali nelle more della prevista istituzione, con apposita legge, dei liberi Consorzi comunali;

Documento N. 00484/2013 REG.PROV.CAU – N. 01301/2013 REG.RIC. 

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dire e approfondire

Comitato dei Dipendenti delle Province Sarde

in autodifesa dei propri diritti